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Generous Maria 'Command of the New Rock'
Lunasound Recording/Audioglobe
Rock plumbeo ed apocalittico dalla Svezia
di Pasquale Boffoli
Mi vergogno quasi a ripetermi, ma cosa posso farci se le cose piu' notevoli in
materia rock e sue diramazioni varie negli ultimi anni stanno provenendo con
puntualitą maniacale dalla Scandinavia, Svezia in particolare?
E' anche il caso di questi Generous Maria, originari di Goteborg, che con questo
primo lavoro di lunga durata (dopo uno split e.p. con gli Skua nel 2001 per
l'Alone Records), Command Of The New Rock ci consegnano un lavoro
incredibilmente maturo e strabordante d'energia, destinato a rimanere, inciso
per la giovane ma promettente Lunasound Recording.
Pur esulando dal genere da me preferito nel quale la Svezia sta esprimendo le
cose migliori, cioé il garage, i cinque soddisfano lo stesso pienamente la mia
voglia di rock denso e pieno di riferimenti storici.
Nel caso dei Generous Maria é limitativo parlare di stoner, come di hard o
heavy tout-court: il loro é un suono possente, carico di suggestioni dark,
notturne e in alcune occasioni perfidamente psichedelico; le due chitarre di Dan
Johansson ( ex Mary Beats Jane) e Ulrick Nilsson coadiuvate da una terza, quella
di George Winnberg, impegnato molto anche in sede compositiva, costituiscono un
muro compatto ma fantasioso di sonoritą come nello strumentale Ashram of the
Absolute dalle suggestioni etnico-nordiche.
Rimembranze Black Sabbath nelle dure e serrate All Good Things (Must Come to an
end), A Bed at The Edge of The Universe, Big Shiny Limo, marchiate da potenti
riffs psichedelici.
Altro punto di forza dei Generous Maria, che esistono dall'inverno del 1998, é
Goran Florstrom, lead-vocal notevole dai toni impastati e bluesy che se in
alcuni passaggi sembra ricalcare i toni lascivi di Axl Rose, piu' in generale
segue le orme espressive dei grandi front-men del rock oltraggioso del
passato...ascoltatelo nell'epica Bridge Out Of Time, episodio conclusivo di
Command Of The New Rock, come biascica subdolo e con dolore i versi del brano e
ditemi se non resuscita qualcosa dell'Iggy Pop dell'epoca Stooges!
Ma Bridge Out Of Time contiene anche una straordinaria performance corale del
chitarrista Johansson e dei suoi compagni Nilsson e Winnberg, e rappresenta
l'apice creativo di questo album che si propone davvero come un ponte tra la
lezione insostituibile degli "harders" del passato ed il granitico,
eclettico sound dei loro moderni epigoni.
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