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Interview with Goran

I Generous Maria sono una band emergente svedese nel panorama del nuovo rock proveniente dal nord Europa. Non stiamo ora qui ad elencare tutte le band che circondano i Maria ma ce ne sono davvero tante. Poche però colpiscono davvero con il loro sound e la loro naturalezza nel proporre le proprie idee. I Generous infatti ci hanno affascinato con un debut decisamente buono e piuttosto personale, soprattutto dal punto di vista delle argomentazioni trattate, anzi, del singolo tema a cui sono interessati, infatti l’album sembra essere costruito su un unico argomento, l’evoluzione…

“Sì potrebbe essere un buon punto di vista…in questo caso pero’ il concetto di evoluzione va a toccare la musica. Dalle prime percussioni su un tamburo con un osso a dove siamo noi ora. Alcune vie del rock si sono evolute anche troppo per come la vediamo noi, sai cosa voglio dire…diventando un miscuglio di regole e di ‘giusto’ o ‘ sbagliato’. Noi vogliamo libertà nelle nostre menti e mantenere la musica a livelli primitivi, senza però sbagliare e creare qualcosa di semplicemente rumoroso…a volte la linea è davvero molto sottile ah ah!!”

Quindi un album con una linea guida che è la musica stessa, la passione nello scriverla e suonarla a modo proprio e la sua evoluzione...Può essere considerato un concept?

“No, direi di no…c’è un argomento guida che è la musica, ma non è un concept. Gli album di questo tipo sono troppo pretenziosamente stronzi per come la vedo io, quindi un buon concept per me potrebbe essere ‘La Morte Del Concept Album’…”

Per quanto riguarda l’artwork è indubbia l’ispirazione da ‘2001: Odissea Nello Spazio’ di Stanley Kubrick, infatti lo sleeve riproduce esattamente l’inizio del film…

“L’artwork è chiaramente ispirato a ‘2001…’ come giustamente affermi tu, e precisamente, appunto, alla parte iniziale del film in cui questi uomini-scimmia si radunano attorno a questo monolito di roccia per avere delle istruzioni. Nel nostro caso il monolito, la ‘nuova roccia’….il ‘new rock’, ha dovuto essere la parte di una chitarra (la paletta con gli attacchi per le corde – N.d.A.) . La copertina è stata disegnata da un vostro connazionale, Malleus. Il suo staff ha fatto un ottimo lavoro, davvero bravi!”

Il genere proposto è alquanto ‘indefinito’, il new rock affonda le radici un po’ in tutto, e di band che suonano questa musica ce ne sono tantissime. Come si fa a non scadere e a diventare una copia di qualche altra band?

“Beh, tutti I musicisti sono influenzati dal loro background musicale e dalle loro esperienze di vita, diverse dagli altri membri del gruppo. E così è per noi, che siamo cinque diversi individui, cinque diversi ingredienti nella salsa che facciamo in modo che diventi di un certo tipo. E comunque un po’ di consapevolezza di questo non fa mai male: noi omaggiamo le band che ci piacciono, non le copiamo…”

Per quanto riguarda la struttura dell’album, ci sono canzoni decisamente energiche e potenti. E anche una ballad, quasi come se fosse d’obbligo includerne una...infatti ‘Soulflight’ è l’unica ‘ ballad’ del disco. A cosa è ispirata? E soprattutto, la seguente strumentale è un link alla precedente e la continua in qualche modo introducendola al finale del disco?

“Soulflight è ispirata dallo sciamanismo, da quello sudamericano per essere precisi. Dal fatto che l’anima di queste persone lascia il proprio corpo per introdursi in quello di un’aquila o simile per ‘ viaggiare’ verso l’aldilà, che per loro sono le montagne del Perù, su cui possono leggere I segni del destino e comprendere il significato della vita. Nulla di troppo serio comunque. Mi sono sempre interessato a questo tipo di argomenti ma non li ho mai presi sul serio del tutto…Sul fatto invece di ‘Ashram Of The Universe’…beh, l’idea del collegamento è brillante! In effetti non si nota subito ma certamente un link c’è…”

Come band emergente nel nuovo movimento rock, come vedete l’attuale scena metal e cosa non vi piace in essa?

“Da quanto posso vedere la scena hard e heavy è molto viva, attiva direi! La scena da noi in Svezia è buona, specialmente quando c’ è gente che organizza live e le band propongono roba buona, ma il più delle volte non è poi così prospera…non so se sia lo stesso problema anche altrove…ma comunque, per la maggiore è buona. So che ci sono parti del metal che sono noiose e inutili ma non mi interessa il lato che non mi piace della musica...come dire? Io cerco di divertirmi ascoltando ciò che mi piace!”

Presto partirà un tour che speriamo tocchi anche le nostre terre. Cosa dovremmo aspettarci ad un vostro concerto? Un messaggio per i vostri fans? 

“Sì, speriamo davvero che l’Italia faccia parte del nostro tour...tutte le strade portano a Roma...non è così che si dice?! Comunque ci piacerebbe davvero! Beh, dai nostri show aspettatevi di certo tanta energia e divertimento e per i nostri fans o i rockers in generale: cercate di tenere sempre la testa alta!”

Ettore Bezzi 

 

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